ARROSTO MORTO DI VITELLO, LA RICETTA DELL’EMILIA-ROMAGNA

Arrosto morto di vitello all'emiliana

Quella dell’arrosto morto è una cottura mista, una cosa di mezzo tra il brasare e l’arrostire, che consente di esaltare tagli di carne poco adatti ad essere arrostiti perché ricchi di tessuto connettivo e di muscoli coriacei. Non è il caso del nostro arrosto morto di vitello, ma in questo modo si cucinano ricette apprezzatissime con ogni genere di carne, perché il risultato finale è una carne tenera e succosa come nei brasati, ma con l’aspetto e il sapore degli arrosti.

Il nome di arrosto morto ha origini antiche, di quando gli arrosti erano solo quelli che sfrigolavano e giravano sugli spiedi. Questo invece cuoce giacendo immobile in un contenitore chiuso e quindi…..   Oggi i sistemi di cottura sono drasticamente cambiati, ma qui è là si cucina ancora l’arrosto morto di vitello, appunto. Come in Emilia-Romagna, terra da cui proviene la ricetta che proponiamo.

Caratteristica dell’arrosto morto è il fatto che la carne viene rosolata due volte: all’inizio per sigillarla e renderla più saporita e succosa, e alla fine proprio per dargli l’aspetto e il sapore dell’arrosto. Senza la rosolatura finale cucinerete un brasato di vitello o un rollè in umido. Che saranno sicuramente eccellenti, ma saranno un’altra cosa.

L’arrosto morto di vitello della foto è un rotolo farcito, ma nello stesso modo si può cucinare un pezzo intero di noce o di lombata. In tal caso si fa un battuto di cipolla e pancetta (sedano e carota facoltativi) che si fa appassire con burro e olio. Si aggiunge la carne, la si fa rosolare da ogni lato, si sfuma il vino e si cuoce per almeno 90 minuti a fuoco dolcissimo, bagnando ogni tanto con un po’ di brodo. Infine si restringe il fondo di cottura e si rosola nuovamente.


DOSI PER 4-5 PERSONE

Ricetta dell’arrosto morto di vitello:
gli ingredienti

  • 800-900 g di fesa (o di petto o di pancia magra) di vitello in una unica fetta
  • 2 carote
  • 1 costa di sedano
  • 1 cipolla media
  • 70 g di pancetta tagliata fine
  • 30 g di burro
  • 1 cucchiaio di aghi di rosmarino tritati fini
  • 1 dado
  • Vino bianco secco
  • Olio extravergine di oliva

La preparazione

  1. Mondate e pelate le carote e il sedano, tagliandoli poi a julienne fine. Se non avete l’apposito strumento tritatele grossolanamente. Intanto preparate il brodo sciogliendo il dado in circa 300 ml di acqua bollente
  2. Stendete la fesa, assottigliatela un poco con il batticarne, quindi salatela leggermente e profumatela con il rosmarino tritato e una generosa macinata di pepe. Distribuite sulla carne la julienne di sedano e carote, poi coprite con la pancetta. Arrotolate la carne e legatela con spago da cucina
  3. In una casseruola che contenga a misura il rotolo di carne sciogliete il burro con 2 cucchiai di olio e fateci appassire a fuoco dolcissimo la cipolla tritata fine
  4. Disponete la carne nel tegame e rosolatela rigirandola su fuoco medio, quindi bagnatela con 1 bicchiere scarso (circa 100 ml) di vino bianco secco. Lasciate sfumare il vino, poi aggiungete un bicchiere di brodo bollente, portate il fuoco al minimo e fate cuocere coperto per 60 minuti circa, rivoltando la carne più volte. Aggiungete poco brodo bollente se necessario per non far attaccare la carne: al termine il fondo di cottura deve essere piuttosto denso: fluido ma non liquido
  5. Quando la carne è tenera toglietela dal tegame e regolate il fondo di cottura allungandolo con pochissimo brodo oppure riducendolo alzando il fuoco. Deve avere la consistenza di una crema molto fluida. Rimettete la carne nel tegame e fatela nuovamente rosolare da ogni lato. Toglietela e lasciatela raffreddare
  6. Infine verificate ancora una volta il fondo di cottura: allungatelo con un po’ di brodo e una noce di burro affinché sia di quantità adeguata per umettare tutte le fette di carne. Fate raffreddare il vostro arrosto morto di vitello prima di tagliarlo a fette, che poi rimetterete nel tegame, in modo da poterle riscaldare nella propria salsa prima di servirle

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