Davvero speciale la confettura di albicocche e zenzero, sia per il particolare sapore, sia per una certa aria di esoticità data dallo zenzero. Peraltro innegabile, visto che è una spezia importata da Paesi tropicali.
Anche il sapore è piuttosto estraneo alla nostra cucina tradizionale, con ciò intendendo quella che oggi consideriamo la cucina mediterranea italiana. Ovvero quella che si è andata accreditando come tale nel corso del XIX secolo.
Tuttavia, senza contestare l’attuale estraneità dello zenzero dalla nostra tradizione, va detto che in passato è invece stato un componente importante nelle cucine e nelle farmacie di mezza Europa. A partire ovviamente dagli antichi romani (che lo consideravano una leccornia) fino al XVII secolo, con particolare fortuna nel medioevo, quando fu una spezia usatissima.
Lo zenzero è una pianta erbacea perenne di origine orientale, che viene coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale del pianeta. In cucina si utilizza il rizoma, che non è la radice, ma un rigonfiamento del fusto prostrato sul terreno.
Dal rizoma si ricava appunto la spezia fortemente aromatica e piccante, il cui sapore varia però dall’habitat di coltivazione. Ma la varietà coltivata in Giamaica, per esempio, è alquanto diversa dalla stessa varietà coltivata in Africa o in Australia.
In generale, comunque, lo zenzero ha un sapore fresco con note di limone, di legno maturo e di terra calda.
Nelle confetture lo zenzero può essere utilizzato con vari frutti. L’abbinamento tra albicocche e zenzero è però considerato tra i più validi. Ne deriva una confettura briosa, stimolante al palato e ottima da usare per la prima colazione. In particolare per accompagnare il tè, spalmata su tartine di pancarré leggermente tostato. È perfetta anche per le crostate. Ma provatela abbinata a formaggi stagionati o erborinati: una delizia!
DOSI PER 1 KG CIRCA DI CONFETTURA
La ricetta della confettura di albicocche e zenzero:
gli ingredienti
- 1,2 kg di albicocche mature e sode (pari a circa 1 kg di albicocche denocciolate)
- 600 g di zucchero semolato
- 10-20 g di zenzero grattugiato
- ½ limone (succo e buccia grattugiata)
La preparazione
- Lavate le albicocche, asciugatele con un canovaccio, dividetele in due, snocciolatele, infine tritatele a piccoli pezzi. Più i pezzi sono piccoli meglio è, ma vanno tritati, non frullati: usate il coltello o un tritaverdure, non il mixer o il frullatore. Irroratele con il succo del mezzo limone, spolverizzatele con circa metà zucchero (300 g), mescolate bene e lasciate riposare il tutto per una notte in frigo. In questo modo la frutta inizierà a fermentare, rilasciando la propria acqua di vegetazione che potrà poi evaporare più velocemente
- Versate le albicocche e i loro liquidi nel tegame di cottura, che è bene sia più largo possibile: maggiore è la superficie di evaporazione, meglio è. Portate a bollore su fuoco moderato, mescolando continuamente, in modo che la frutta non si attacchi al fondo
- Dopo circa 10 minuti di bollore, aggiungete il rimanente zucchero. Ora lasciate sobbollire dolcemente la confettura di albicocche, fino a raggiungere la giusta consistenza. Occorreranno da 20 a 30 minuti, durante i quali dovrete mescolare spesso per non fare attaccare la frutta sul fondo.
- Quando la confettura sarà adeguatamente addensata aggiungete la buccia grattugiata del mezzo limone e lo zenzero, anch’esso grattugiato. Per un kg di albicocche in genere si usa da 10 a 20 g di zenzero. La prima volta che preparate questa confettura mettetene non più di 10 g: successivamente vi regolerete a vostro gusto. Mescolate bene, lasciate sobbollire altri 3-4 minuti, infine spegnete e invasate subito la vostra confettura di albicocche e zenzero, ancora bollente, utilizzando barattoli e tappi ben sterilizzati