Attribuire il Tiramisù alla nonna, come facciamo nel titolo, è un poco stiracchiato. Il dolce, infatti, è stato creato da qualche parte in Italia tra gli anni ’50 e ’60 e si è diffuso negli anni ’70 e ’80. Quando le nonne che preparavano dolci sicuramente c’erano, come ci sono sempre state, ma per chi legge erano forse più attive le mamme.
Dove sia nato ovviamente non si sa: se lo contendono numerosi ristoranti e pasticceri di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Piemonte e non solo. Quando sia nato è pure altrettanto dubbio, ma è certo che il nome Tiramisù attribuito ad un dolce non esiste sui libri di cucina antecedenti la fine degli anni ’60.
L’unica certezza è che si tratta di un dolce sicuramente tricolore, tanto che nel 2013 è stato dichiarato piatto ufficiale della annuale Giornata Mondiale della Cucina Italiana.
Comunque, confortati dall’assenza di qualsiasi certezza “storica”, c’è già chi si espone al ridicolo affermando che “secondo la ricetta originale” 😊 il Tiramisù va fatto così o cosà.
6 ingredienti e molte varianti
Ricette originali non ce ne sono, ma consuetudine vuole che gli ingredienti immancabili siano sei: mascarpone, zucchero, biscotti savoiardi, tuorlo d’uovo, caffè e cacao.
Oltre a questi ingredienti, e sempre parlando a buon diritto di Tiramisù, si usano anche: albumi d’uovo, panna montata, cioccolato, yogurt, amaretti e – in sostituzione del caffè – liquori (di solito il Marsala) e succhi o passati di frutta come fragole, frutti di bosco, ananas, limone, banana e altro.
La ricetta che proponiamo è tra le più semplici e “antiche”, basata sul fatto che è più o meno quella che preparavamo con gli amici negli anni ’70. Avendola peraltro letta su qualche rivista femminile, non certo perché l’avessimo inventata noi! L’unica perplessità mi resta per gli albumi d’uovo, che non mi sembra noi usassimo. Ma non ne sono certo. E siccome il Tiramisù fatto con la ricetta seguente è sicurissimamente buono, facile da fare e più leggero dell’alternativa con più mascarpone, è questa la ricetta che consigliamo.
È un dolce che si apprezza meglio moderatamente fresco di frigo. Circa i biscotti, i savoiardi sono la scelta migliore, ma se proprio non se ne trovano alcuni utilizzano i Pavesini, oppure pandispagna tagliato a fettine.
Ah! Prendete nota per il Natale e la Pasqua: il Tiramisù è ottimo anche usando il Pandoro o la Colomba al posto dei savoiardi.
DOSI PER 6 PERSONE
La ricetta tradizionale del tiramisù:
gli ingredienti
- 500 g di mascarpone
- 500 g di savoiardi
- 6-7 tazzine di caffè forte
- 100 g di zucchero
- 4 uova intere
- cacao amaro
La preparazione
- Preparate il caffè forte e pochissimo zuccherato, quindi lasciatelo da parte a raffreddare
- Montate a spuma i tuorli d’uovo con lo zucchero, quindi aggiungete un po’ alla volta il mascarpone, amalgamando perfettamente. Incorporate anche gli albumi montati a neve ferma, mescolando delicatamente sempre dal basso verso l’alto con un cucchiaio di legno o di plastica.
- Bagnate ciascun savoiardo con uno o due cucchiaini (ini) di caffe e disponeteli su una tortiera di dimensioni adeguate. La grandezza ideale è quella in grado di contenere due strati di biscotti
- Stendete sui savoiardi una abbondante dose di crema al mascarpone, quindi un secondo strato di savoiardi imbevuti di caffè. Infine coprite il tutto con uno strato di crema al mascarpone
- Spolverizzate con una generosa dose di cacao in polvere e lasciate riposare il vostro Tiramisù un paio d’ore in frigo prima di servirlo
Attimi di…vini
Brevi consigli del sommelier Ilaria Lombardo ( @Ilarietta77 ) su come bere moderatamente ma bene, abbinando nel modo migliore vini e piatti regionali
* * * * *
Un grande ed intramontabile classico che ognuno di noi ha mangiato almeno una volta nella propria vita. Ho la salivazione a mille, poiché ne sono ghiotta!!! E allora assaporiamolo nel migliore dei modi, con una Albana di Romagna Passito o Passito Riserva.
Del primo vi colpirà il colore giallo dorato tendente all’ambrato, un profumo intenso e un sapore vellutato.
Del Passito Riserva apprezzerete il colore giallo oro con riflessi ambrati e al palato una esplosione dolce, ma non stucchevole.
In entrambi assaporerete l’albicocca, la pesca, gli agrumi canditi, il miele e la vaniglia.
Temperatura di servizio consigliata 10 – 12 °C