La pasta con funghi è un piatto comunissimo in Italia, con una infinità di ricette rese diverse dalla infinità di ingredienti che vengono abbinati ai funghi: piselli, salsiccia, panna, speck, zucchine, fagioli eccetera eccetera.
Spesso, anzi, si usa l’espressione “ pasta con funghi alla boscaiola ”, che in pratica vuol dire con funghi e altro. Con funghi e molto altro, per la verità, perché nelle ricette tipiche regionali le varianti della “boscaiola” sono decine, con differenze su tutto, fin dai grassi del soffritto: olio, burro, guanciale, pancetta, strutto, prosciutto, speck e salsiccia oltre a quello che stiamo sicuramente dimenticando.
In pratica la semplice “ pasta con funghi e basta“ è alquanto rara da vedere in tavola. Eppure è una ricetta tipica della Campania, regione specializzata nell’invenzione di grandi piatti con il numero minimo di ingredienti. Sarà per questo che è una pasta tra le più buone, se i funghi sono buoni.
Il problema è tutto qui: la bontà dei funghi. Ma è un problema che oggi proprio non si pone, grazie alla disponibilità di ottimi funghi misti surgelati.
Intendiamoci: quelli freschi sono migliori. Però a condizione che siano freschi davvero. Inoltre per un buon piatto di pasta con funghi è meglio non accontentarsi solo degli champignons o dei pleurotus del supermercato. Certo, se non c’è altro vanno anche benino, ma è molto meglio mischiarli con cantarelli (finferli o galletti), porcini, chiodini, prugnoli o quelli che preferite. Attenzione ai porcini: sono ottimi, ma solo a condizione che siano giovani e sodi, senza neanche l’ombra di viscido tra i tubuli.
Per la pasta con funghi che vi proponiamo il consiglio è di usare funghi surgelati. Tanto più, ripetiamo, che in commercio ce ne sono di davvero ottimi.
Questa pasta con funghi non va confusa con la più nota pasta con i funghi chiodini. Ovvero con la celebre ricetta delle linguine ai chiuovetielli, che viene cucinata solo con i funghi chiodini, ma prevede anche cipolla, piselli, carciofi e olive. Come per quest’ultima ricetta, anche nel nostro caso a Napoli si preferisce la pasta lunga, e in particolare le linguine o gli spaghetti. In realtà vanno benissimo tutti i tagli lunghi di grano duro: vermicelli, chitarrine, tagliatelle e simili, come le fettuccelle che abbiamo usato noi e che vedete nella foto.
DOSI PER 4 PERSONE
Ricetta della pasta con funghi misti in bianco:
gli ingredienti
- 360 g di pasta lunga di grano duro
- 400 g di funghi misti surgelati (del tipo contenente anche porcini)
- 2 spicchi di aglio
- prezzemolo
- pepe nero
- olio extravergine di oliva
La preparazione
- Tagliate l’aglio a fettine sottili e fatelo imbiondire in una ampia padella con 6 cucchiai di olio a fuoco dolcissimo
- Versate i funghi, portate a fuoco moderato, coprite e lasciate cuocere 10 minuti
- Aggiungete un cucchiaio di prezzemolo tritato e fate cuocere scoperto ancora 5 minuti, in modo da far evaporare parte dell’acqua rilasciata dai funghi. Regolate di sale e con una forbice tagliate i pezzi di maggiore dimensione, in modo da avere funghi di grandezza più o meno omogenea
- Scolate la pasta al dente, gettatela nella padella e fatela andare insieme ai funghi per un minuto a fuoco vivace, mescolando continuamente. Completate con una generosa passata di pepe macinato al momento e un ulteriore cucchiaio di prezzemolo tritato, mescolate ancora e servite ben caldo
Attimi di…vini
Brevi consigli del sommelier Ilaria Lombardo ( @Ilarietta77 ) su come bere moderatamente ma bene, abbinando nel modo migliore vini e piatti regionali
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Un piatto succulento, poiché il fungo possiede una aromaticità eccezionale a cui si può abbinare sia un vino rosso, sia un vino bianco.
Ad esempio possiamo degustare un Alto Adige Pinot Nero: un vino deciso, strutturato, fine dal colore rosso porpora intenso, con sfumature davvero particolari. Al naso risalirà il profumo della violetta e dei chiodi di garofano. Va servito ad una temperatura di 18 – 20 °C.
Possiamo anche sbizzarrirci con una Schiava Doc, vitigno autoctono altoatesino che, a seconda della zona in cui nasce, presenterà un colore che tende dal rosso rubino più o meno intenso, una decisa mineralità e sentori di varie spezie, tra cui il pepe nero e note decise di frutta secca. Il tannino amplifica la generosità di questo vitigno estremamente elegante. La temperatura per degustarla al meglio varia dai 16°C ai 18°C.
Se invece gradite un vino bianco, scegliete un Lacryma Christi del Vesuvio, vitigno Doc campano dal colore giallo paglierino con sfumature dorate e dall’inconfondibile profumo di ginestra e di frutta a polpa bianca. È’ un vino piacevolissimo e molto versatile, leggermente acidulo.
Degustatelo ad una temperatura 10 – 12 °C .