Oltre ad essere una eccellenza della tradizione pugliese, la ricetta ciceri e tria è probabilmente quella più nota nell’ambito della “pastasciutta con ceci” (ciceri). Una varietà di primi piatti basata su ingredienti poveri, che secoli di cultura contadina hanno usato per elaborare ricette diverse in ciascuna regione del centro-sud.
Si tratta infatti di piatti antichi, alcuni di molti secoli, e che quindi sono stati progressivamente adeguati al mutare di gusti e mode. La versione più tradizionale dei ciceri e tria, per esempio, è precedente alla diffusione del pomodoro, avvenuta intorno alla prima metà dell’800. Un ingrediente che infatti nel piatto non c’è, ma è quasi sempre presente nelle ricette simili. A cominciare da quella di lagane e ceci, altra celebre varietà di pastasciutta con ceci tipica della Basilicata e della parte nord della Puglia.
D’altra parte, se capitava l’occasione la pastasciutta con ceci veniva condita con i cenci avanzati. Dove erano ovviamente presenti ingredienti destinati ai soli ceci, ma che, in questo modo, sono poi diventati tradizionali delle ricette di pastasciutta con ceci. Acciughe, per esempio, rosmarino, grassi di maiale eccetera.
Tutte cose che mancano nei ciceri e tria. Dove invece è particolarmente rilevante il ruolo della pasta, ovvero della tria. Termine dialettale che indica appunto una varietà di pasta fresca (solo farina e acqua) simile a tagliatelle larghe e corte.
Nella ricetta tradizionale è infatti rimasta la memoria di come venivano cucinate le paste secoli fa. Ovvero non solo lessate, ma anche fritte. Una abitudine oggi sempre meno seguita. Che è ancora frequente nei ristoranti e nelle trattorie tipiche del Salento, ma ormai quasi persa nelle famiglie. Dove la tria viene semplicemente lessata come ogni altra pasta. Se però volete cimentarvi con la squisita ricetta tradizionale, leggete qui sotto.
Ciceri e tria: la differenza con una comune pastasciutta con ceci
Quella che vi proponiamo è la ricetta tradizionale dei ciceri e tria. Con una sola, ma rilevante, semplificazione: la pasta è solo lessata, mentre nella ricetta tradizionale è in parte anche fritta. Nessuna variazione invece nel condimento, che è esattamente quello riportato nella ricetta più sotto.
Se volete provare la versione più tradizionale, il procedimento da seguire è questo. Preparate la pasta con semola di grano duro (350 g per 4 persone) e acqua tiepida quanto basta (circa 120 ml) pochissimo salata. Fate la fontana e ammassate aggiungendo poca acqua per volta fino a ottenere un impasto liscio e morbido. Fate riposare per un’ora, quindi stendete col mattarello una sfoglia sottile, arrotolatela su se stessa (spolverizzata di farina per non farla attaccare ) e affettatela a formare la tria. Ovvero tagliatelle larghe circa 2 cm, tagliate lunghe 7-8 cm. Infine si lascia asciugare il tutto per circa un giorno (almeno 14-15 ore).
Passate quindi alla cottura. Portate a bollore l’acqua salata per la pasta e intanto, a parte, riscaldate in una padella abbondante olio di oliva. Gettate nell’acqua bollente i ¾ circa della tria, e subito dopo mettete a friggere nell’olio il rimanente quarto. Infine scolate la pasta, conditela e servitela mettendo sopra, per ultimo, la parte fritta (i frizzuli) per la delizia degli invitati.
N.B. La pasta della foto grande in alto non è la tria salentina.
Si tratta invece di “stracci”: una pasta tipica della Toscana, di composizione simile alla tria (semola e acqua), però tipica di una regione che non è meridionale, ma dove la pastasciutta con ceci è comunque di casa. Come già accennato, quasi tutte le regioni centro-meridionali hanno ricette simili, dove però – come nella nostra ricetta – la pasta non viene fritta. Nella versione tradizionale, con la pasta in parte fritta, quella di ciceri e tria è una ricetta unica.
Nella foto piccola qui accanto è invece riprodotto un piatto di fettuccine di semola (non all’uovo) con crema di ceci. Una ricetta in tutto e per tutto simile ai ciceri e tria, con l’unica differenza che le fettuccine sono quelle consuete, lunghe il triplo della tria.
DOSI PER 4 PERSONE
Ricetta dei ciceri e tria:
gli ingredienti
- 360 g di pasta di grano duro, di tipo tradizionale
- 200 g di ceci secchi
- 1 cipolla
- 2 costole di sedano
- 2 foglie di alloro
- Pepe
- Olio extravergine di oliva
Preparazione dei ciceri e tria
- Lasciate i ceci in ammollo in acqua fredda per l’intera notte, ovvero almeno 12 ore. Quindi scolateli e fateli sobbollire in abbondante acqua aromatizzata con 2 foglie di alloro – senza aggiungere sale – fin quando sono cotti a puntino. Tenendo il fuoco basso occorreranno circa due ore o poco meno
- Scolate i ceci eliminando l’alloro, ma conservando un mestolo abbondante dell’acqua di cottura. Separatene poco meno della metà dal resto (circa il 40%) e passatelo al setaccio oppure frullatelo grossolanamente
- Tritate la cipolla e lasciatela appassire 10 minuti a fuoco dolcissimo in una padella con 5 cucchiai di olio. Unite al soffritto i ceci interi e quelli passati e fate insaporire ancora 10 minuti, sempre a fuoco dolce, aggiungendo poca acqua di cottura dei ceci. Al termine profumate con una generosa macinata di pepe
- Intanto mondate il sedano, liberandolo dei filamenti esterni, e tagliatelo a tocchetti minuti. Mettete sul fuoco la casseruola con l’acqua di cottura della pasta, salatela, e poco prima che l’acqua bolla versateci il sedano. Aspettate che prenda il bollore e calate anche la pasta
- Scolate la pasta al dente e versatela in una zuppiera tiepida, coprendola subito con il condimento di ceci. Mescolate (aggiungendo, se necessario, poca acqua di cottura dei ceci), completate con un filo di olio a crudo, mescolate ancora e portate in tavola i vostri ceceri e tria. La ricetta di questa pastasciutta con ceci non prevede formaggio. Lasciate invece a disposizione dei commensali la possibilità di aggiungere altro piccante: pepe o peperoncino