ZUPPA DI CECI E CASTAGNE AI PROFUMI D’AUTUNNO

Zuppa di ceci e castagne

La zuppa di ceci e castagne è un piatto tipico dell’Abruzzo, tradizionalmente cucinato la vigilia di Natale. Tuttavia è un piatto così antico e così scontato (castagne e ceci si mangiano da millenni) che sembra ovvio immaginarlo diffuso in tutta l’Italia collinare e montana da millenni. Esattamente come erano diffusi piatti simili: fagioli e castagne, lenticchie e castagne, farro e castagne eccetera.

Ceci e castagne (ed eventuale altro: pane raffermo, pasta, funghi, salsicce, verdure) è infatti un esempio tipico della dieta montanara d’inverno. Quando la sopravvivenza era spesso affidata a pochi prodotti animali e agli alimenti adatti a lunghe conservazioni. Ovvero, appunto, castagne, ceci, fagioli, lenticchie, farro, avena e altre graminacee.

La ricetta tradizionale prevedeva ceci e castagne secchi, da far rinvenire con ammollo di 10-12 ore prima di essere cotti. Il che non crea grandi problemi per i ceci, che si trovano ovunque, ma in genere li crea per le castagne. Secche, infatti, sono ormai difficili da trovare non solo in città, ma anche nelle zone di produzione, se non per brevi periodi dell’anno.

Quindi la ricetta che proponiamo è nella versione più veloce e pratica, con le castagne fresche e i ceci precotti. Dobbiamo però dire che nel modo tradizionale il sapore è certamente più ricco e pieno. Se ne avete l’opportunità vale quindi la pena di utilizzare quantomeno i ceci secchi e dedicare un po’ di tempo a farli rinvenire e poi cuocere (in acqua aromatizzata con aglio e alloro) prima di concludere la minestra come descritto nel seguito.

Per contro, con i ritmi della vita di oggi, conta il fatto che così com’è proposta, con i ceci precotti, la ricetta richiede solo 30 minuti per essere completata, tutto compreso. Vi regalerete comunque un sapore d’altri tempi, buono, gratificante e pieno di profumi.


DOSI PER 4 PERSONE

Ricetta della zuppa di ceci e castagne:
gli ingredienti

  • 700 g di ceci in scatola, cotti e sgocciolati
  • 25-30 marroni (o castagne di dimensioni simili) sbucciate e spellate
  • 10 g di funghi secchi
  • 3 spicchi di aglio
  • Alloro
  • Rosmarino
  • Pepe
  • Olio extravergine di oliva

La preparazione

  1. Versate 4 bicchieri di acqua (circa 800 ml) in un tegame non troppo largo, aggiungete gli spicchi di aglio tagliati a metà, i funghi secchi, 2 foglie di alloro e due ciuffetti di rosmarino. Fate bollire per 5 minuti
  2. Versate nel brodo 2 cucchiai di olio e una presa di sale, aggiungete le castagne spellate e lasciatele cuocere 10 minuti a bollore leggero
  3. Aggiungete anche i ceci scolati e completate la cottura per altri 5 minuti
  4. Spento il fuoco prelevate 2 cucchiai di ceci e 4 castagne e riduceteli a poltiglia con il mixer o schiacciandoli con una forchetta. Riversateli nella zuppa e completate con un filo di olio e una generosa passata di pepe macinato al momento
  5. Eliminate aglio, alloro, rosmarino e servite calda la vostra zuppa di ceci e castagne accompagnata con crostini di pane, meglio – se piace – leggermente agliati. Non è previsto formaggio, ma nel caso è preferibile poco pecorino piuttosto che parmigiano

Come spellare facilmente le castagne

La ricetta prevede l’uso di marroni o castagne già spellate. Ora, ciascuno ha il proprio modo di farlo. Modi che vanno tutti bene, ma a condizione di non lessare a lungo le castagne, altrimenti invece di una zuppa rischiate di fare una pappa di ceci e castagne. Che non è la stessa cosa.
Quindi, se ritenete che 2-3 minuti di bollore siano sufficienti per poi spellare le castagne già sbucciate, lessatele pure. Altrimenti il nostro consiglio è di sbucciare le castagne e poi metterle 1 minuto al microonde (a piena potenza) o 4 minuti nel forno già caldo. Dopodiché si spelleranno facilmente.


Attimi di…vini

Brevi consigli del sommelier Ilaria Lombardo ( @Ilarietta77 ) su come bere moderatamente ma bene, abbinando nel modo migliore vini e piatti regionali

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Con la zuppa di ceci e castagne si va in Abruzzo. Terra bellissima, dove ai piedi del Gran Sasso e della Maiella, nasce uno dei vitigni più apprezzati, il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg, l’unico a vantare questa denominazione. Il calice di vino rosso rubino intenso con riflessi violacei, vi regalerà sentori di frutti rossi, come ciliegie e marasche, e di… smalto. Sì, avete capito bene, smalto; non è un sentore spiacevole, ma anzi è una caratteristica di vini importanti.
Secco, caldo per il tasso alcolometrico, vellutato nell’ingresso in bocca per merito dei tannini che, seppur presenti, non sono aggressivi. Vino persistente poiché non abbandonerà il vostro palato subito e, se preferiamo la versione Riserva, la morbidezza e la sensazione di vellutato al palato, sarà amplificata e piacevolissima.
È un vino dalle enormi potenzialità e va servito ad una temperatura di 16 -18 °C.


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