Davvero squisita la ricetta della minestra contadina tradizionale del Veneto, che mette insieme pasta, verza e patate. Soprattutto oggi, che cresce la voglia dei “sapori di una volta”. E di sapori qui ce ne sono in abbondanza.
Ma perché il nome di minestra contadina? E perché tradizionale del Veneto e non del Piemonte o dell’Abruzzo, dove pure si cucinano minestre simili?
In fondo, minestre definite “alla contadina” si ritrovano in tutte le regioni, nessuna esclusa. Basta mettere insieme un pugno di pasta con verdure varie e brodo ed ecco fatta una minestra contadina.
Nel nostro caso la definizione è semplicemente tratta da vecchi ricettari veneti, che così definivano la pietanza. Ma la cosa aveva un preciso senso locale. Che proviamo a spiegare brevemente.
Il punto è che una ricetta è tradizionale di questa o quella regione in base alla sua storia, non in base a dove viene cucinata. Minestre simili a questa si ritrovano oggi in tutte le regioni. Noi stessi abbiamo pubblicato una ricetta quasi uguale definendola “interregionale” (vedi qui Minestra di pasta e verza con patate e pomodoro). Ma c’era il pomodoro (oltre a differenti aromi), cosa che ne data inequivocabilmente l’origine a cavallo tra ‘800 e ‘900. quando il pomodoro ha, appunto, iniziato a diffondersi in modo significativo.
Un po’ di storia sulla minestra contadina di verza e patate
La minestra contadina che vi proponiamo è invece antecedente di quasi un secolo. Come testimonia lo stesso fatto che non ci sia pomodoro, nemmeno poco o concentrato.
In effetti è molto probabile che verze e patate si siano incontrate per la prima volta in Italia proprio nel nord-est del Paese. Qui infatti, nella seconda metà del ‘700, iniziarono le prime sperimentali coltivazioni di patate. Anche per merito del friulano (ma suddito veneziano) Antonio Zanon, che nel 1767 pubblicò un trattato Sulla coltivazione ed uso delle patate. E ci potete scommettere che qualsiasi contadina si sia trovata a disporre contemporaneamente di patate e verza, prima o poi ne ha fatto una minestra di patate e verza. Anche perché la dieta quotidiana dei contadini era allora composta prevalentemente da zuppe e minestre.
Ecco perché questa ricetta è considerata tipica del Veneto. Dove i ricettari scritti dell’epoca la definivano “contadina” per il semplice fatto che c’erano le patate. Un alimento che ha cominciato realmente a diffondersi in Italia solo nella seconda metà dell’800. E che per decenni i nobili e benestanti hanno guardato con diffidenza, considerandolo, appunto, roba da villani, da contadini.
Nessuna indicazione sulla ricetta che è buonissim… scusate: semplicissima! Solo una considerazione sulla quantità di brodo. Un litro per quattro porzioni di minestra con pasta e patate può sembrare poco. Ed in effetti lo è se desiderate una minestra brodosa: in tal caso preparate 1,5 litri di brodo e poi regolatevi in cottura. Tenete però presente che le minestre venete sono per tradizione molto dense, simili – per capirci – a risotti all’onda. Non aveva tutti i torti Pellegrino Artusi, quando ironicamente affermava che « le popolazioni del Veneto non conoscono, si può dire, altra minestra che il riso».
Se poi volete esaltarne il già ricco sapore, allora sostituite il grana con un formaggio d’alpeggio. Ideale il Montasio grattugiato, che è il formaggio tradizionale un tempo utilizzato dai contadini delle valli venete.
DOSI PER 4 PERSONE
Ricetta della minestra contadina di pasta, verza e patate:
gli ingredienti
- 180 g di pasta a vostra scelta (quelli della foto sono maltagliati all’uovo)
- 100 g di prosciutto crudo mediamente grasso
- 200 g di verza mondata
- 200 g di patate sbucciate
- 1 litro di brodo di carne
- 1 cipolla
- 60 g di grana padano grattugiato
- Vino bianco secco
- Maggiorana
- Prezzemolo
- Pepe
- Olio extravergine di olive
La preparazione
- Lavate le foglie di verza, mondatele della parte più coriacea dei gambi e tagliatele a listarelle piuttosto fini // Lavate le patate e pelatele, quindi tagliatele a dadolini minuti // Tenete il brodo in caldo, quasi bollente. Se non ne avete di carne, ripiegate su 2 dadi sciolti in un litro di acqua calda. A nostro parere, ancora meglio dei dadi è ormai il brodo venduto già pronto… che di carne ne ha vista poca, ma di sapore è buono
- Tritate finemente la cipolla e mettetela a rosolare in una pentola con 3 cucchiai di olio. Fatela appassire a fuoco dolce e coperto per 3-4 minuti. Quindi aggiungete il prosciutto tagliuzzato a pezzetti e lasciate soffriggere per altri 3-4 minuti. Infine irrorate con ½ bicchiere di vino bianco e fate evaporare rimestando per qualche minuto su fuoco di poco più vivo (moderato)
- Aggiungete la verza insieme a un cucchiaio di prezzemolo tritato e a un paio di rametti di maggiorana. Bagnate con mezzo mestolo di brodo bollente, coprite la pentola e lasciate stufare dolcemente per circa 15 minuti
- Calate nella pentola le patate, versate tutto il rimanente brodo, portate a bollore e proseguite la cottura, tenendo presente che le patate (tagliate a dadini) devono cuocere 14-16 minuti da quando hanno ripreso il bollore. Versate quindi la pasta calcolando i tempi di cottura in base a quelli delle patate. Se, ad esempio, la pasta richiede 10 minuti di cottura, versatela quando le patate bollono da 5 minuti. Se ritenete necessario allungare un poco la minestra aggiungete poca acqua bollente. Al termine comunque assaggiate la cottura della pasta e regolate di sale
- Spento il fuoco profumate con una passata di pepe macinato al momento. Aggiungete il parmigiano, mescolate e servite ben calda la vostra minestra contadina di pasta, verza e patate